SAN FRANCISCO – SEQUOIA PARK – OLANCHA

Il giorno dopo siamo andati a Cupertino a vedere la vecchi sede di Apple (one infinite loop) e anche la nuova. Mentre la vecchia è aperta al pubblico, la nuova l’abbiamo potuta solo vedere da lontano. Abbiamo visto anche la sede di Tesla, qualche giorno prima correndo per Palo Alto avevo visto anche la sede di Groupon.

Poi siamo partiti direzione Parco di Sequoia.

Siamo arrivati a Sequoia passando dall’entrata Nord, meno frequentata. Non abbiamo trovato fila e abbiamo fatto il pass annuale per tutti i parchi (costa 80 dollari e permette di entrare ed uscire a piacimento da tutti i parchi, è nominativo e quando si entra bisogna mostrare un documento, il costo dei parchi è di 20 Dollari al giorno per macchina, quindi 80 dollari convengono alla grande per chi come noi vuole fare una vacanza concentrata sui parchi). Il parco di sequoia è bellissimo. È alta montagna, e il paesaggio è affascinante, soprattutto dopo aver visto il deserto per centinaia e centinaia di Km lungo al costa.

Siamo andati verso il Generale Grant visitor center, abbiamo pranzato in un ristorante caratteristico e per la prima volta ci siamo trova a fronteggiare il problema del servizio (la mancia) abbiamo lasciato il 12% circa. La cameriere non ci guardano, ti chiedono se devi avere del resto (change) e in ogni caso ringraziano.

A poca distanza c’è il parco del Generale Grant. È la seconda sequoia più grande del parco. Si parcheggia la macchina e si fa una camminata di 15 minuti circa per raggiungerla. Ci sono altre sequoie più piccole e alcune cadute dentro cui si può entrare (il tronco scavato forma delle gallerie all’interno delle quali si può comodamente passeggiare).

È stato davvero piacevole anche perché questa zona del parco è molto meno frequentata rispetto a quella dov’è c’è il Generale Sherman, la sequoia più grande al mondo che si trova vicino all’entrata sud.

Per visitare il Generale Sherman occorre lasciare la macchina in un parcheggio e prendere la navetta. Lo abbiamo fatto. Questa zona del parco è più affollata, quindi mi è piaciuta di più la zona del Gen Grant. Ovviamente entrambe sono molto belle.

Poi lunga strada verso Olancha alle porte della DeathValley. Abbiamo impiegato circa 4 ore e mezza dal parcheggio del generale Sherman al RV parck di Olancia, una strada che fino a quando c’è stata luce ci è sembrata davvero affascinante, una strada verso il nulla del deserto, con montagne ai lati sempre più spoglie, che poi via via cambiavano forma e colore, ad un certo punto siamo passati affianco a colline davvero strane, in cima invece che finire a punta, terminavano con una sorta di cratere con bordi grinzosi, era come se un immenso dito dal cielo avesse spinto le cime delle colline verso il basso facendole rientrare in terra. Bruno ha fatto una battuta un po’ volgare che però ci ha fatto ridere molto perché effettivamente quei crateri grinzosi ricordavano molto….

Siamo passati attraverso montagne spaccate per far spazio alle strade e man mano che ci avvicinavamo alla zona desertica abbiamo potuto notare come la strada diventasse sempre più un lungo rettilineo. Purtroppo, proprio quando è diventato buio (le strade americane sono tutte senza illuminazione) si è alzato un forte vento laterale. Guidare un suv così ampio con quel vento non è stato molto piacevole.

Ad un certo punto ho anche iniziato a pensare che avevo mal programmato il viaggio. Quella sera avremmo dovuto dormire in una tenda in mezzo al deserto e mi dispiaceva arrivare tardi. 

È stato faticoso, con la tensione per il vento ed il desiderio di arrivare, ma alla fine è andato tutto bene e onestamente per fortuna che siamo arrivati tardi, verso le 10. Già lungo la costa ci siamo accorti che gli orari dell’America sono molto diversi da quelli Italiani. Le 9 di sera sono quasi l’orario per i ristoranti. All’interno le cose sono simili. Per fortuna che non avevamo fame perché il ristorante alle 10 era chiuso. Ci hanno dato solo una birra dal negozio. 

In ogni modo il mio rammarico per non aver calcolato di sfruttare meglio la struttura di Olancha è immediatamente svanito. Il posto è veramente in mezzo al nulla più totale. Quindi è stata una bella esperienza ma proprio solo per dormirci. Quindi bene che ci siamo attardati a Sequoia per fare il parco nel migliore dei modi. 

La tenda indiana aveva un diametro di 18 piedi, un pavimento di legno rialzato perfettamente pulito e nonostante fosse aperta in alto, non c’era l’ombra di un insetto. I letti erano due queen bed molto comodi, con biancheria pulitissima. Unico neo la lampada non funzionava. Però c’era energia elettrica per alimentare i cellulari e quindi ci siamo fatti luce con quelli. Il bagno uno unico per tutta la struttura e quindi quell’ora un po’ sporco.

Ma abbiamo preso quella sera per quello che era e cioè una avventura in mezzo al deserto. Il cielo era veramente fantastico, grazie all’assenza di inquinamento luminoso si potevano vedere le stelle più piccole e la via lattea nel suo splendore 

Abbiamo dormito con le coperte perché comunque la notte fa freddo. Poi alle 5 ci siamo svegliati per vedere l’alba e dopo aver fatto colazione e il pieno in un distributore vicino siamo partiti verso la Death Valley.

Una strada davvero fantastica, fatta a quell’ora di mattina poi con i colori tenui dell’alba.

Una cosa che ci rimarrà dentro a lungo. Finalmente mi sembrava di essere entrato nella dimensione “on the Road” del viaggio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *